Museo Egizio, il museo dei record

Hall 14, the Galleria dei Re inside Turin's Museo Egizio
Hall 14, the Galleria dei Re inside Turin's Museo Egizio
Nato nel primo Ottocento sull’onda della moda per il collezionismo di mummie e amuleti egizi, oggi il Museo Egizio è una star del mondo museale. In occasione dei Giochi Olimpici Invernali di Torino del 2006 è stato riallestito dallo scenografo premio Oscar Dante Ferretti.

Conoscete Jean-François Champollion? Archeologo ed egittologo francese, direttore della sezione egizia del Museo del Louvre, è l’uomo che nel 1822 decifrò l’enigma dell’antica scrittura egizia attraverso la Stele di Rosetta. Ebbene, all’autorevole Champollion si deve questa impegnativa dichiarazione: “La strada per Menfi e Tebe passa da Torino”. E quando diceva “Torino” intendeva il suo unico e straordinario Museo Egizio, il primo museo egizio al mondo per fondazione (1824), il secondo (dopo quello del Cairo!) per importanza e numero di reperti (circa 40.000), l’ottavo museo italiano più visitato. È talmente noto che in una classifica stilata da TripAdvisor risulta essere al primo posto tra i musei più apprezzati in Italia, al nono in Europa e al quattordicesimo nel mondo, e il quotidiano britannico The Times l’ha inserito nei 50 migliori musei del pianeta.

Nonostante l’antica fondazione e la sede storica – l’imponente Palazzo dell’Accademia delle Scienze, XVII secolo – è un museo estremamente moderno nell’allestimento e nell’esperienza di visita. Riallestito dallo scenografo premio Oscar Dante Ferretti, dal 2015 il suo percorso museale si articola su quattro piani, tre fuori terra e uno sotterraneo, organizzati in ordine cronologico, con un percorso lineare di 2,5 km. Vi troverete mummie, tombe, papiri e tutto ciò che riguarda l’antico Egitto (animali imbalsamati compresi), dal paleolitico all’epoca copta.
Il nostro consiglio? L’Area Restauro al primo piano, che permette ai visitatori di assistere dal vivo al restauro delle mummie animali.