Il Ghetto Ebraico di Roma

Tempio Maggiore
Tempio Maggiore
Visitare il Ghetto di Roma oggi significa vivere un’esperienza che abbraccia i cinque sensi e che comprende la scoperta di luoghi imperdibili, ricchi di storia, cultura, e gastronomia.

Le prime tracce del Ghetto Ebraico a Roma risalgono al 1555, quando Papa Paolo IV acconsentì all’abolizione diritti dei cittadini ebrei, isolandoli in un’area ristretta tra il Tevere e Piazza Venezia. Oltre alla maestosa Sinagoga – nota come Tempio Maggiore – che ospita il Museo Ebraico e il Tempio Spagnolo, i luoghi chiave della zona sono le rovine del Portico d’Ottavia, il vicino Teatro Marcello (una piccola versione del Colosseo), e la Fontana delle Tartarughe, un piccolo gioiello architettonico in marmo e bronzo del 1581.

Il Ghetto è anche la meta ideale per chi vuole assaporare il meglio della cucina kosher della capitale italiana, con una vasta scelta di ristoranti, pasticcerie e caffè che servono specialità giudaico-romanesche. Grazie alla grande concentrazione di ebrei nella capitale, non sorprende che la cucina ebraica abbia un forte legame con la tradizione alimentare romana, essendo alcuni degli ingredienti delle specialità kosher parte della gastronomia locale.

Tra i piatti della cucina ebraico-romana ci sono i “carciofi alla giudia“, lo “stracotto di manzo”, la “concia di zucchine” e gli “aliciotti con l’indivia”, facilmente reperibili nella maggior parte dei ristoranti romani e nei vari locali kosher, per lo più distribuiti nella zona dell’Isola Tiberina.

Tra i ristoranti che offrono il meglio della cucina ebraica, nel pieno rispetto dei principi del kasherut e certificati dalla comunità ebraica locale, ricordiamo Ba Ghetto (e Ba Ghetto Carne), Ba Ghetto Milky, Bellacarne, Su Ghetto, Yotvatà e Daruma Sushi Kosher.

Unisci cultura e gastronomia per un’esperienza unica!