Entrando nella cinquecentesca chiesa di San Maurizio non si può non restare a bocca aperta per la quantità e la bellezza di dipinti, stucchi e affreschi che ne ricoprono letteralmente le pareti e il soffitto.
Se, infatti, la facciata esterna della chiesa di Corso Magenta non attira l’attenzione, l’interno custodisce invece uno dei tesori più preziosi della città – tanto da essere definito la “Cappella Sistina di Milano” –, riportato agli antichi splendori alcuni anni fa dopo un lungo restauro.
Di origine paleocristiana (se ne hanno notizie già dall’823) e collocata sulle rovine del Circo romano (III-IV secolo d.C.), la chiesa fu ricostruita nel Cinquecento ed è stata sede del più importante monastero femminile della città appartenente all’ordine benedettino.
Gli affreschi – che si estendono su una superficie di 4mila metri quadrati – sono stati realizzati in epoca rinascimentale da Bernardino Luini e dai suoi allievi, che hanno ritratto scene bibliche della vita di Gesù e dei santi – bellissimo l’affresco dell’Arca di Noè, con tanto di unicorni.
La chiesa, a metà strada tra il Duomo e la Basilica di Sant’Ambrogio, è visitabile entrando dal Civico Museo Archeologico situato negli spazi del Monastero Maggiore e punto di partenza di ogni percorso alla scoperta della Milano romana nel fulcro della zona archeologica.
Non perderti questo gioiello di arte e architettura!