Tutta la poesia di Amalfi

Amalfi (c) IgorZh / Shutterstock.com
Amalfi (c) IgorZh / Shutterstock.com
L’inconfondibile centro storico di Amalfi ogni anno viene scelto come meta da milioni di turisti, attratti dal suo patrimonio storico e artistico, dall’indescrivibile bellezza del paesaggio e dal cibo delizioso.

Amalfi, località che dà il nome a tutta la Costiera, fu fondata dai romani e nell’alto medioevo fu una delle quattro Repubbliche Marinare (insieme a Pisa, Genova e Venezia), detenendo per lungo tempo il monopolio dei traffici commerciali con l’Oriente. Il centro cittadino è un pittoresco agglomerato di vicoli e scalinate che si incuneano tra case bianche e giardini terrazzati, disseminato da piante di limoni e da caratteristiche botteghe artigianali, dichiarato patrimonio dell’umanità Unesco dal 1997.

Ogni angolo di Amalfi regala prospettive suggestive e scorci da cartolina, che si coniugano con una natura colorata e rigogliosa, ma allo stesso tempo apparentemente inospitale, tra dirupi e rocce a picco sul mare. Un luogo di folgorante bellezza e inaspettati contrasti, che ha incantato generazioni di viaggiatori, tanto da far dire al poeta Renato Fucini: “il giorno del giudizio, per gli Amalfitani che andranno in Paradiso, sarà un giorno come tutti gli altri”. La piazza principale è dominata dal Duomo di Sant’Andrea, in stile arabo-normanno, che sorge in posizione panoramica in cima a una lunga scalinata. Dedicato al patrono della città, è in realtà un complesso costituito da chiese e strutture di varie epoche, edificate in periodi diversi le une sopra le altre. Dall’atrio della chiesa si accede allo splendido Chiostro del Paradiso, edificato nella seconda metà del 1200 come cimitero per le famiglie nobili amalfitane. Formato da un quadriportico con volte a crociera, archi intrecciati imbiancati a calce d’influsso moresco, il chiostro conserva a tutt’oggi cinque prestigiosi sarcofaghi e un grazioso giardinetto contornato da palme.

Un’altra visita da non perdere è quella al Museo della Carta, un’ex cartiera trasformata in museo nel 1969. Ospita i macchinari e le attrezzature che venivano impiegati per realizzare a mano la prestigiosa carta di Amalfi, secondo processi appresi dal mondo arabo e perfezionati poi in loco. Degno di nota anche l’arsenale, l’antico cantiere dove venivano costruite le galee da combattimento quando Amalfi era Repubblica Marinara. É l’unico esempio di arsenale dell’età medievale ancora esistente nel sud Italia e oggi è sede del Museo della bussola e del Ducato Amalfitano e location d’eccezione per eventi culturali.

A pochi chilometri dal centro di Amalfi, in località Conca dei Marini, si trova poi un’altra delle tante meraviglie naturalistiche della Costiera: la Grotta dello Smeraldo. Si tratta di una cavità carsica parzialmente invasa dal mare che deve il suo nome alle fiabesche sfumature verde intenso assunte dall’acqua grazie ai raggi solari che filtrano attraverso una fenditura sottomarina. Dal 1956 la grotta ospita sul suo fondale un presepe subacqueo e ogni Natale un gruppo di sommozzatori depone fiori e omaggi votivi ai piedi di Gesù Bambino.

E dopo aver scoperto tutte le bellezze naturalistiche e culturali di Amalfi, potete rilassarvi con un po’ shopping nelle piccole, suggestive boutique e nelle numerose botteghe artigianali che punteggiano il centro storico. Tra i souvenir più gettonati figurano la carta lavorata a mano, il limoncello prodotto con i celeberrimi limoni di Amalfi e i sandali in cuoio.