Museo del Bargello, uno scrigno di sculture

Museo del Bargello
Museo del Bargello
Il Bargello è un vero e proprio pantheon della scultura rinascimentale fiorentina dove ammirare i capolavori di Michelangelo, Donatello, Verrocchio, Cellini, Giambologna e Luca della Robbia. Ma è, soprattutto, uno dei luoghi più amati e affascinanti di Firenze.

Entrando da uno splendido cortile con la loggia, nel cuore del quattrocentesco Palazzo del Podestà su tre piani, il Palazzo del Bargello ospita alcune delle più importanti sculture del Rinascimento provenienti dalle collezioni medicee.
Nella seconda metà del Quattrocento divenne prima la sede del Consiglio di Giustizia e, dal 1574, sede del “Bargello, ovvero del capo delle Guardie che provvedeva agli arresti, agli interrogatori e anche alle esecuzioni capitali. Nei quasi tre secoli in cui è stato adibito a carcere, nel cortile sono stati murati gli archi del loggiato e del “Verone” al primo piano, le sale più grandi sono state suddivise con tramezzi per ricavarne un maggior numero di celle e sono state coperte le pitture e le decorazioni. Il cortile, porticato su tre lati con archi a tutto sesto su pilastri ottagonali, venne realizzato nel XIII secolo e arricchito nel secolo successivo dal Verone e dalla scala: qui oggi sono in esposizione esposte alcune pregevoli statue in marmo, mentre al centro è posto un grazioso pozzo ottagonale.

Trasferito il carcere alle Murate, venne deciso nel 1859 il restauro del complesso e, a partire dal 1865, nel palazzo diventato Museo Nazionale sono confluite alcune delle più importanti sculture del Rinascimento, tra le quali capolavori di Donatello, Giambologna, Ghiberti, Luca della Robbia, Verrocchio, Michelangelo e Cellini. In seguito, il museo si è arricchito con prestigiose raccolte di bronzetti, maioliche, cere, smalti, medaglie e monete, avori, arazzi, mobili, sigilli, oreficerie, armi e tessili, provenienti in parte dalle collezioni medicee e in parte da donazioni di privati. Oggi comprende anche 2500 oggetti d’arte e di oreficeria dalla Collezione Carrand.