Galleria dell’Accademia, tutti pazzi per il David

Michelangelo's David (c) Shutterstock. com / Isogood_patrick
Michelangelo's David (c) Shutterstock. com / Isogood_patrick
La Galleria dell’Accademia offre una delle più importanti raccolte di pittura italiana antica, ma le lunghe code di visitatori sono soprattutto per Michelangelo.

È il secondo sito museale d’Italia per incassi dopo gli Uffizi, e il record si spiega facilmente: nei suoi spazi affollati (1,7 milioni di persone nel 2018!) la Galleria dell’Accademia espone il maggior numero al mondo di sculture di uno più grandi artisti del Rinascimento, Michelangelo Buonarroti, fra cui il celeberrimo, amatissimo, ammiratissimo David, capace da solo di polarizzare lunghe e pazienti file all’ingresso, indifferenti al caldo estivo e al freddo invernale.

La nascita della Galleria si deve a Pietro Leopoldo, Granduca di Toscana, che nel 1784 organizzò la nuova Accademia di Belle Arti nei locali di un ospedale trecentesco e di un ex convento, e l’arricchì via via grazie alle opere recuperate con la soppressione di chiese e sedi ecclesiali. Ma l’evento decisivo per la storia del museo fu senza dubbio il trasferimento, nel 1873, del David di Michelangelo da Piazza della Signoria (dove ora è visibile una copia), in seguito collocato nella Tribuna progettata ad hoc.

David a parte, oggi nelle sale della Galleria sono ospitati diversi capolavori di grandi artisti italiani, come Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Pontormo, Andrea del Sarto e altri; il suggestivo modello per il Ratto delle Sabine di Giambologna, il cui lavoro definitivo è visibile alla Loggia dei Lanzi; la più importante raccolta di opere pittoriche a fondo oro; e il Museo degli strumenti musicali, dove sono esposti alcuni strumenti di Stradivari e di Bartolomeo Cristofori, inventore del pianoforte. In sintesi: la Galleria è un museo da non perdere, ma se temete la folla approfittate delle aperture serali estive e godetevi il David in tutto relax.